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 A Sinagra  non mancano persone   creative,  cioè gli  hobbisti.

Possono essere considerati artigiani che professionalmente od occasionalmente, mettono in vendita creazioni frutto del proprio lavoro e del proprio ingegno.

Vendono, barattano, scambiano, espongono, creazioni di modico valore;

Oggetti realizzati con le canne da Nino Carcione

L’idea di realizzare oggetti in miniatura, nasce, dalla presenza nel territorio di Sinagra di canne che crescono spontaneamente nelle “ciarine” lungo la fiumara.

Il maestro, dopo il pensionamento, si è potuto dedicare attivamente a questo hobby, donandosi soprattutto alla realizzazione di presepi in miniatura e riproduzione di scorci di paesaggi caratteristici dei Nebrodi.

La scelta di realizzare presepi deriva da una antica tradizione del suo paese di origine, Galati Mamertino.

Il suo auspicio è quello di richiamare l’attenzione delle istituzione alla realizzazione di scuole di artigianato, in modo da sensibilizzare i giovani ad attività lavorative particolari e distrarli dai nuovi mali della società (depressione, droga ecc.); infatti nelle mostre da lui tenute lancia questo messaggio:  “Le uniche canne creative e che non fanno male sono queste”.

Cestini in vimini

Fino agli anni 60 circa i bambini/ragazzi, nel periodo delle vacanze estive andavano ad apprendere un mestiere,  fra  questi si ricorda l’arte dell’intreccio di canna e verga (di ulivo, salice, castagno o roverella)  che forniva la natura  per  la realizzazione di cestini (panari), ceste (cufine), (ziruni) contenitori per il pane, (cannizzi) essiccatoi per la frutta.

Allora era il bisogno che spingeva i giovani a ritrovarci davanti al fuoco durante le sere d’inverno, per produrre quelli che non sarebbero stati oggetti decorativi ma di uso quotidiano come per la raccolta di olive, nocciole, agrumi e funghi.

Per durare gli oggetti realizzati occorrevano alcuni accorgimenti, la canna si tagliava nel “mancu da luna di innaru” (in gennaio, con la luna nuova)-

Per realizzare  u “panaro” si partiva  dal fondo incrociando otto verghe spesse intrecciando su esse altre tre verghe più fini che man mano che finiscono sono congiunte ad altre.

Prima che il fondo venga terminato con il cosiddetto “trizzune” (treccione) vengono innestate circa cinquantasei verghe che serviranno a sostenere la canna che funge da parete per il “panaro”; la canna intrecciata è poi bloccata dalla cosiddetta “trizza” (treccia) ottenuta intrecciando la rimanente parte di verga.

Oggi si sta cercando di riprendere l’arte dell’intreccio realizzando dei corsi per i ragazzi, proprio per non perdere questa antica e bellissima  tradizione che fa parte della cultura contadina.

Ricamo, Chiacchierino, Ferri, Uncinetto

Sono attività antichissime, ancora oggi praticate, che si sviluppano generalmente come lavoro artigianale (raro e molto costoso)

Preparazione pasta fatta in casa.

La preparazione della pasta fatta in casa è un usanza che si tramanda da madre in figlia.

Bambole di stoffa

I soci della Pro Loco realizzano bambole, grembiuli,  porta penne, presine ecc.

Lavorazione della pietra

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Lavorazione del legno

Tindiglia Giovanni ha l’hobby di lavorare il legno, realizza sedie, sgabelli, tavoli, lampade ecc

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Calabrese Francesco ama realizzare ogetti in legno.

Coltivazione degli orti

Coltivare la terra costituisce un toccasana per la salute. In effetti chi vive a contatto con la natura dimostra spesso dinamismo e vitalità anche in età avanzata, presenta livelli di stress più bassi della media, oltre a un forte equilibrio a livello fisico e mentale.  

Abbellimento del centro urbano e sub urbano (balconi, giardini, terrazze e vicoli)

Pitture creative realizzate da Marlene Natoli

Pruiti Emanuela

Pruiti Emanuela sin da ragazzina  ha dipinto su stoffa ceramica, legno ecc